Che cos'è il Geoblog

La definizione di giornalismo coniata dal giornalista Walter Tobagi è: “poter capire, voler spiegare”.

Una definizione utile per introdurre il Geoblog: una mappa interattiva dei beni confiscati nella regione Piemonte che permette di scoprire i luoghi in cui la criminalità organizzata e le mafie hanno cercato di radicarsi, acquistando immobili con i proventi delle attività illecite, e come questi beni sono stati confiscati e restituiti al territorio.
Ogni scheda sulla mappa presenta la storia giudiziaria di un bene, permette di scoprire le sue caratteristiche e posizione, e racconta infine il percorso e il progetto di riutilizzo sociale e istituzionale.
 
Il Geoblog ha quattro obiettivi:
 
  • Sensibilizzare e informare, tramite la storia del patrimonio confiscato, sulla presenza e l’azione di contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie sul territorio.
  • Supportare la destinazione pubblica e sociale dei beni, offrendo informazioni accessibili in modo da stimolare la progettazione, anche a livello sovralocale, e le proposte di riutilizzo e valorizzazione.
  • Monitorare e raccontare i progetti di riutilizzo per sostenere e divulgare le buone pratiche e raccontare il loro impatto sociale.
  • Promuovere la partecipazione: i dati di fonte civica si accrescono tramite il coinvolgimento diretto di cittadini e enti gestori nel racconto e valorizzazione dei beni.

Il Geoblog nasce nel 2008 e rappresenta il primo strumento di monitoraggio OpenData sui beni confiscati e sull’applicazione della legge 109/96, oltre che una delle prime sperimentazioni in generale di visualizzazione su mappa di un set di dati.

 

I nostri dati

La fonte primaria per i dati mostrati nella mappa è il database istituzionale OpenRegio gestito dell’Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati. Questi dati vengono raffinati escludendo ripetizioni e sdoppiamenti e selezionando solo i beni confiscati in via definitiva, quindi già trasferiti al patrimonio dello Stato, in modo da salvaguardare la privacy dei destinatari dei provvedimenti ed evitare rischi per gli immobili. Il racconto della storia giudiziaria dei beni viene arricchito tramite la richiesta ai Tribunali e lo studio delle sentenze.

Le informazioni sullo stato dei beni derivano da una molteplicità di fonti: sopralluoghi, comunicazioni dei Comuni, monitoraggio di associazioni, presidi di Libera e privati cittadini.

Per aggiornare i progetti di riutilizzo, oltre ai canali già citati, esaminiamo gli elenchi dei beni confiscati trasferiti che i Comuni sono tenuti a pubblicare nella sezione “Amministrazione trasparente” del loro sito, consultiamo gli archivi giornalistici e ci avvaliamo del contributo diretto degli enti gestori.