Torino, Corso Lecce 25

Corso Lecce 
25, 
Torino, 
Torino

Storia del bene

G.L. è stato riconosciuto nel processo seguito all’operazione Minotauro (2011) come affiliato alla ‘ndrangheta nella provincia di Torino e nello specifico al cosiddetto “crimine”, la struttura-funzione che all’interno dell’organizzazione criminale si occupava delle operazioni violente e di intimidazione.

La sua partecipazione risulta dai contatti con il capo del crimine, A.C., con cui G.L. è stato già coimputato in procedimenti pregressi per delitti violenti, da intercettazioni e dalla partecipazione agli incontri nel Bar Italia a Torino, sede organizzativa della ‘ndrangheta provinciale.

Diversi episodi confermano l’”attitudine violenta” degli affiliati al crimine e la natura delle loro attività. G.L. viene riconosciuto colpevole del ferimento con un coltello di un automobilista durante un litigio stradale (articolo 582 cp). In altra occasione concorre come istigatore nell’azione intimidatoria realizzata dai familiari nei confronti del gestore di un bar ritenuto concorrente al bar della famiglia, che viene minacciato e poi percosso dal fratello di G.L. Partecipa inoltre all’aggressione di un ragazzo in una pizzeria posta sotto la “protezione” dell’associazione criminale. Infine è protagonista di un episodio di riciclaggio (648 bis) di un assegno di 500 euro ottenuto tramite estorsione ai danni di un imprenditore dal suo sodale nel “crimine” torinese V.A.

Per questi reati viene condannato dalla Corte d’Appello di Torino il 5/12/2013. Riconosciuto il vincolo di continuazione con altri reati giudicati da una passata sentenza del 25/9/2007 la Corte infligge la pena di 8 anni 1 mese e 10 giorni di reclusione (sentenza definitiva in Cassazione il 23/2/2015).

Tipologia e descrizione

Appartamento di 129mq sito al terzo piano di un condominio.

Riutilizzo

Il 20 giugno 2022 il Consiglio comunale ha deliberato l’acquisizione da parte della Città di Torino dell’appartamento di Corso Lecce 25, insieme all’appartamento di via Bardonecchia 48 e al “castello del Bramafame”.

L’appartamento è stato assegnato alla Cooperativa Esserci per un progetto di accoglienza riservato a minori stranieri non accompagnati.

Il 6 ottobre 2023 il bene è stato dedicato alla memoria di Demetrio Quattrone, vittima innocente delle mafie.